
per meglio comprendere la storia del personaggio Pollock, cosi' ben mostrata nel film di Harris, si dovrebbe spiegare che il nostro viene mostrato all'esordio della pellicola come un ""pittore"" squattrinato, ma comunque apparentemente in attivita' pittorica a tempo pieno - eccetto il tempo impiegato nelle sbornie -.
Ovvero la cui arte apparentemente aveva un significato etico-sociale diverso da zero.
Purtroppo non e' affatto cosi' in quanto e' noto che Pollock come altre migliaia di persone in USA fece parte del Federal Art Project. Senza approfondire questo programma di assistenza, facente parte del complesso mondo del new deal americano post grande crisi del 29, cio' si tradusse per il nostro nell'essere letteralmente stipendiato dallo stato con circa 100 dollari al mese, provvedendo in cambio a fare opere pittoriche non valutate da nessuno. In pratica i contratti tipo di quegli anni (dal 1935 al 1943) prevedevano alcuni dipinti a scadenze regolari semplicemente per attestare il fatto che il soggetto contraente rimanesse in attivita' artistica e npon si dedicasse ad altra occupazione. Le opere venivano accumulate perche' erano di proprieta' dello Stato e vennero in seguito logicamente per lo piu' distrutte.
Al tempo il reddito medio del cittadino americano era molto basso e si poteva sopravvivere con 500 dollari all'anno, mentre si viveva con 1000 dollari. Capite bene che i 1200 dollari dati agli artisti non erano disprezzabili.
Fatto che, nel concreto, serve ad illuminare meglio la figura della sua mecenate Peggy Guggenheim, che entra nella narrazione proprio alla fine del programma di aiuti statale garantendo, con un contratto analogo piu' o meno lo stesso. Per ironia della sorte lo "stipendio che Peggy da a Pollock e' di 150 dollari al mese! Non certo munifica se si considera che negli anni del dopoguerra il reddito medio degli americani raddoppia ogni cinque anni.
Cio' comunque permette a Pollock di sposare Lee Krasner e di continuare una esistenza comunque misera, dato forse anche la notevole spesa per l'alcool.
Le cose poi sembrano migliorare e il pubblico e' portato a credere che "finalmente la grande arte del nostro" trionfa.
Peccato che non e' affatto cosi'

Cio' che trionfa e' semplicemente il fatto che il (finto) critico Clement Greenberg, impersonato nella pellicola dall'ottimo attore Jeffrey Tambor promuove e piazza le opere di pollock in un programma apposito sviluppato dal American Committee for Cultural Freedom, organizzazione governativa fondata dalla Central intelligence agency con la quale collabora.
L'organizzazione (ACCF) e' una emanazione della difesa USA attiva durante tutta la guerra fredda e probabilmente (opportunamente trasformata) attiva ancor oggi. Si occupo' di lottare contro la cultura e l'arte del blocco comunista contrapposto, facendo nascere e poi promovendo ovunque possibile l'arte americana; la promozione venne fatta anche e poi soprattutto in europa, Italia inclusa.