Il Pastello
Bene, quali pigmenti sono contenuti nei nostri pastelli?
Praticamente ritroveremo gli stessi pigmenti che sono disponibili nel caso delle vernici ad olio. I materiali sono gli stessi e quindi valgono le stesse sigle distintive PY35, PB28 etc. Nelle brochure delle Case produttrici a volte sono indicati i pigmenti contenuti, a volte no…. La legge non lo impone ed ognuno si regola come vuole.
Vi sono pero’ profonde differenze fra l’uso delle vernici ad olio ed i pastelli.
Il fatto piu’ importante che li differenzia e’ la miscibilita’ dei colori stessi. Nel caso dei pastelli mescolare e dosare le polveri che si liberano strofinando il pastello sulla carta non e’ affatto semplice e in pratica esistono limiti fisici a quanto finemente si riesce a mescolare due polveri che provengono da due pastelli diversi che vengono applicati, inevitabilmente, uno prima dell’altro sul foglio.
Manca infatti la possibilita’ di amalgamare bene che, nell’uso delle vernici ad olio, si compie sulla tavolozza grazie anche al medium (l’olio) fluido.
In teoria si dovrebbe avere il pigmento in polvere in un mortaio e mescolarlo fisicamente in esso con un altro e POI agglomerare il tutto in un pastello….e’ precisamente cio’ che si fa in pratica! Ovvero si e’ risolto il problema producendo pastelli di medesima tinta mescolati con il bianco in diverse quantita’ ed anche pastelli di molte sfumature di tinta diverse, nonche’ di chroma piu’ o meno alto.
In questo modo rimangono da fare aggiustature di Valore, Chroma o tinta molto piu’ piccole che non nel caso dell’utilizzare solo pochi pastelli dei colori principali, cio’ e’ MOLTO piu’ facile.
Vedi schema allegato: cartella colori pastelli Schminke.
Due polveri di pigmento inoltre si mescolano per dare una sfumatura avente valore, tinta e chroma diversa nel caso che vi sia o meno l’olio come medium. Cio’ e’ da imputare a diverse ragioni, a noi interessa constatare che, volendo fare riferimento al materiale prodotto per “in cammino verso l’olio”, le curva di miscelazione sul piano meridiano tendono ad assumere prevalentemente andamento rettilineo (vedi schema).
Due tinte anche chimicamente complementari dunque danno grigi piuttosto chiari rispetto a cio’ che si sarebbe ottenuto usando gli stessi pigmenti con vernici ad olio. Dunque per scurire un colore, spesso i produttori preferiscono produrre pastelli con mescolato un poco di nero.
Vedi schema brochure pastelli Schminke con l’indicazione dei pigmenti usati
Alcune conseguenze di queste circostanze sono qui di seguito riassunte:
In generale l'uso del pastello presuppone di saper utilizzare la tonalita' e soprattutto il valore chiaroscurale "alla prima" perche' i margini di correzione sono molto piu' limitati ad esempio nei confronti dell'olio. Cio' e' comprensibile, in quanto non e' possibile aspettare che un colore "sbagliato" asiughi per poter coprire con un altro, ma si dovra' cercare di stendervi sopra la polvere di pigmento, che inevitabilmente si mescolera' con quella sottostante, senza mai coprire bene quella sotto.
Un aiuto, in questo senso puo' essere quello di "isolare" lo strato sottostante fissandolo, ma di questo parleremo piu' avanti.
Soprattutto i valori chiaroscurali piu' elevati (i chiari), se campiti in precedenza con pigmento troppo scuro saranno molto difficili da correggere, spesso impossibili. Bisogna quindi aver ben chiaro IN TESTA quale dovra' essere l'impianto del chiaroscuro, pena il fatto che intere aree del dipinto avranno poca luce.
Anche l'uso delle carte colorate va fatto con criterio perche' il pastello difficilmente sara' coprente al 100% come lo puo' essere l'olio. Io in generale uso carte colorate solo se sono molto chiare, indicativamente almeno 8 o 9 (nella scala 0-10). Cio' non significa che non si possano usare, in certi casi, anche carte molto scure, addiritura nere. Queste carte servono per casi particolari dove il dipinto finale avra' comunque una gamma chiaroscurale MOLTO piu' limitata.